Lacci & Sculacciate

Votes taken by Oedhen

  1. .
    Eh, per ora ti devi accontentare di Apricot.

    ---------------------

    Te la faccio passare io quella smorfietta, Apricot!f%20spankingsororitygirls-e231cfull-image-1
  2. .
    Audrey era molto arrabbiata.
    I risultati si vedono

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  3. .
    Apricot Pitts, prima alle prese con una bella sculacciata e poi si da da fare sul sedere di Sarah Gregory

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    f%20sarah%20intimate-spanking-is-apricot-and-sarahs-sexy-spankings-image-1
  4. .
    Non immaginavi che la cavalcata promessa fosse fatta sulle mie ginocchia Audrey?

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  5. .
    Ci aggiungo una birra di mia creazione.

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  6. .
    20240407_143233
  7. .
    "Stefan, hai finito di scherzare, vieni qui subito!"
    "Va bene Audrey, ti prego, non ti arrabbiare!"
    "Questo non può succedere, sono GIA' arrabbiata!"

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  8. .
    Audrey in grande spolvero, si fa spolverare il sedere da Dallas.

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  9. .
    CITAZIONE (BlackHumor @ 4/4/2024, 14:54) 
    Oeddddd....ahahahhahaha ma mi copi sempre tutte le idee?
    (Ti salvi perché siamo amici❤️)

    Anche tu, leggerti mi rallegra la giornata ...

    Se proprio devo copiare qualcosa, copio le idee belle.
  10. .
    Questa è Audrey Knight, in ambito spanking è switch assieme al suo compagno Stefan, con cui gestivano un sito (spanking360).
    Ma ad ogni modo ha anche intrapreso parti importanti come quelle con Dallas, noto spanker non leggero.

    Audrey, hai scherzato con la persona sbagliata!

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  11. .
    Questa è Audrey Knight, in ambito spanking è switch assieme al suo compagno Stefan, con cui gestivano un sito (spanking360).
    Ma ad ogni modo ha anche intrapreso parti importanti come quelle con Dallas, noto spanker non leggero.

    Audrey, hai scherzato con la persona sbagliata!

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  12. .
    CASTAGNE
    (Lo so, siamo leggermente fuori stagione)

    Freddo ed umido: un pessimo binomio.
    Soprattutto quando questi due vengono a bussare alla punta dei tuoi piedi.
    L'inverno è bello quando te lo godi davanti ad un caminetto acceso, con una copertina di lana che ti avvolge mentre sonnecchi sulla poltrona, magari con una tisanina calda.
    Insomma è bello quando hai trovato il modo di neutralizzarlo.
    Ecco tutti i lati positivi di questa stagione, nemmeno da mettere a confronto con la primavera.
    Eppure è una stagione quieta, che cerca di mettere pace con se stessi con i suoi silenzi. La loro profondità ogni tanto spaventa, a sentire gli echi che rimandano.

    Simona arrivò con la sua classica energia da locomotiva.
    "Fede... guarda un po' cosa ho portato... ho pensato a te!"
    "Castagne? Ma costano un occhio della testa!"
    "Queste un po' meno, erano in offerta. Si vede che altri hanno fatto la stessa osservazione e le hanno lasciate li, così sono calate di prezzo. Meglio per noi no?" Nel mentre estrasse due coltelli seghettati dal cassetto.
    "Si si, sarà..."
    "Dai, che ti vedo ultimamente giù di morale. Con queste qua festeggiamo un po'."
    Nel mentre iniziò ad incidere una tacca sul dorso del primo frutto, esortando ad essere imitata.
    "Festeggiare cosa, esattamente?"
    "MA che ne so! Per esempio oggi in ufficio la Giorgia ha finalmente svuotato il cestino."
    "Eh, che conquista!"
    "L'ultima volta che l'ho vista fare è stato almeno un anno fa. Te invece, cosa festeggi?"
    "Uhm. Non so."
    "Qualcosa dovrà pur esserci."
    "Davvero."
    "Non importa, ci verrà in mente." Nel mentre gettò le castagne sulla piastra calda.
    "Domani è sabato Simo, che facciamo nel weekend?"
    "Eh, purtroppo non riesco. Sai com'è, mia madre ed il suo ristorante."
    "ANCORA?"
    "Eh, si!"
    "TUTTO il weekend?"
    "Eh si, manca personale e..."
    "E' il quinto di fila, Simo!"
    "Lo so!"
    "E quello prima non sei andata solo perchè stavi male!"
    "Lo so, ma sono sempre i miei."
    "Devi avere il coraggio di dirgli di no, ogni tanto. Devi avere uno spazio anche per te stessa. Tu ne hai bisogno, ed anche io ne ho bisogno!"
    "Prometto che il prossimo mi ritaglierò un po' di tempo. Ah, come scottano!"
    "Inizio a non crederci più di tanto."
    "Se manco di parola anche la prossima volta pago pegno, nel modo in cui desideri ed in modo insindacabile."
    "Ne prendo nota. Avrei dovuto farlo prima."
    "Prepara i posti sul divano, che sono pronte!" (Si lo so, in realtà servirebbe più tempo)
    Simona spense il fuoco e le rovesciò dentro una terrina, avvolgendole con un canovaccio per preservarne l'umido che ne sprigionava.
    "Simona, io vorrei..."
    "Scusa un attimo, il telefono! Pronto? Si? Si, certo..." uscendo dalla stanza.
    Come si fa ad affrontare un discorso con una persona sempre attaccata al telefono?
    Una persona sempre invischiata in mille faccende e dentro ad almeno tre associazioni? Un'anguilla che sfugge dalle tue mani?
    Come si fa a non amare questa sua forza?
    Però quando fa così la sento lontana come se non mi appartenesse più, come se dovessi dividerla con il resto del mondo ed aspettare il mio turno.
    Come ad essere in coda alle poste.
    La telefonata si dilungò per parecchi minuti.
    Nonostante la riservatezza comunque fu possibile allungando l'orecchio percepire il resto della conversazione:
    "Che palle però, non riuscite a... mmm... ho capito. Vengo io, datemi un attimo!"
    Passi di ritorno.
    "Fede..."
    "Non me lo dire, nemmeno stasera?"
    "Si purtroppo, è successo un casino che non ti dico."
    "Quindi parti subito?"
    "Oh, quello no. Non mi sono scottata le mani per niente."
    "Ehm. Simo..."
    "Da qua la terrina!"
    Simona rovistò all'interno del canovaccio alla ricerca di qualcosa di commestibile. Il suo volto però si tramutò in delusione.
    "Fede! Ma... non me ne hai lasciata neanche una?"
    "Beh sai com'è, tanto dovevi partire comunque. Era inutile farle raffreddare."
    "Ho capito, ma un paio al volo avevo tempo."
    "Simona, non hai un appuntamento? Vai!"
    "Fede, non mi piace questo tuo atteggiamento."
    "E chi se ne frega!"
    "Fede, guarda che mi prudono le mani!"
    "Tanto devi andare via!"
    "FEDE, guarda che-"
    "Sei ancora qui? VAI VIA!"
    Le mani di Simona si lanciarono in modo istintivo ad arraffare la manica del maglione.
    Fu una lotta breve ma intensa quella che si animò nel tragitto da quel luogo alla sedia più vicina: scalci e strattoni non bastarono a placarne le intenzioni.
    In soli quattro secondi Simona riuscì a sedersi ed a trascinare con se un sedere rivolto verso di lei. Lodò l'orlo elasticizzato dei pantaloni da ginnastica quando lo afferrò per abbassarlo fino alle ginocchia.
    Non perse tempo e cominciò a battere fino a spezzarsi il fiato, poi si fermò a cercare lo stesso tipo di affanno dalla controparte.
    Non percependo risposta riprese una seconda volta con maggior vigore.
    Stavolta qualche cenno di resa ci fu.
    "Fede, si può sapere che ti ho fatto?"
    "Niente" La risposta non le piacque, e pertanto smanacciò ancora per una decina di secondi.
    "Come niente?"
    "Niente, ti ho detto. Non hai fatto proprio niente!"
    Percepì della rabbia repressa in ciò, stavolta.
    "In che senso?"
    "Nel senso che se avessi fatto qualcosa, almeno avrei potuto lamentarmi di quello. Sei sempre via, sei praticamente un fantasma!"
    "Scusami. Non dovevo agire così"
    "Non importa."
    "Scusami."
    "Va bene così. Almeno per qualche minuto ti sentirò ancora."
    "Pensavo che non..."
    "Battimi ancora, stronza!" sorrise.
    Simona sorrise, abbassò anche l'intimo e procedette a sculacciare ancora fino a raggiungere una gradevole colorazione carminio.
    "Fede..."
    "Ma stai zitta!" replicò infilandogli la lingua in bocca ed abbandonandosi in un'apnea di emozioni.
    "Devo proprio andare, Fede."
    "Ed allora perchè hai ancora le mani che mi avvolgono?"
    "Perchè vorrei non doverlo fare."
    "Vai pure, davvero."
    "Mi dispiace doverlo fare."
    "Il prossimo giro di sculacciate tocca a te, però!"
    "Hahaha, si... Ne hai tutto il diritto!"
    "Preparati per domani, che ho un po' di cose da farti scontare."
    "Domani ho il ristorante!"
    "Avevi detto che pagavi pegno in modo insindacabile. Domani mattina appena dopo colazione, così ti mando a lavorare con il culo rosso!"
    "Hai ragione, me la sono cercata. Ti amo tanto!"
    "Ti amo anche io! Ora vai!"
  13. .
    Le bugiarde vengono sculacciate, Ayzel!
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  14. .
    Ho capito, ho capito.
    Se non voglio buscarle di nuovo devo imparare a non rispondere in malo modo.
    Ho capito, non sono mica defici-
    No, scusascusascusa, mollami!

    cVery%20embarrassing%20being%20put%20in%20the%20in%20the%20front%20lobby%20after%20a%20spanking.8
  15. .
    CITAZIONE (Dolly c.r. @ 18/3/2024, 12:48) 

    NWL è sempre una garanzia!
881 replies since 5/8/2021
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