Diario di una chiappa

- una bomba anatomica

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    DIARIO DI UNA CHIAPPA



    Ciao, mi presento: sono Filippa. Sono la chiappa sinistra di Anna.
    Alla mia destra c’è Giuseppa, mia sorella. Siamo buone amiche, facciamo le stesse cose, quando c’è da camminare o da correre ci alterniamo nel lavoro, ma siamo inseparabili.
    Tra di noi risiede stabilmente Bruno. Saluta, Bruno: “Prot!”. Scusatelo, è uno di poche parole, tranne le volte che decide di darsi delle arie.. ma è un buon diavolo, anche se si lamenta sempre del suo lavoro di merda.
    Più avanti c’è Ubalda, ma con quella abbiamo pochi rapporti, è una presuntuosa, si crede una gran figa, neanche tutto il mondo girasse attorno a lei..
    E poi c’è Anna, naturalmente, la Capa; decide tutto lei, per il nostro bene, dice.. mah.

    Insomma, fino a ieri non mi era passato per la mente di tenere un diario: la mia vita è abbastanza piatta (Anna ha un lavoro d’ufficio, passa seduta la maggior parte del giorno), l’unica distrazione è quella mezz’ora di jogging con la quale tenta inutilmente di far sparire quel poco di ciccia che ci avvolge; inutile farle notare che mi protegge dal freddo e dalle superfici scabrose.. per fortuna la notte si alza a spazzolare tutta la cioccolata che trova, e l’equilibrio viene ristabilito. Per il resto, a parte il brivido occasionale di un’iniezione, rimangono le carezze o le strizzate da parte del suo boy friend di turno. Piacevoli, ma rare, troppo rare.
    Poi ieri è successo qualcosa di nuovo, da cui l’idea di scrivere un diario. Ora vi racconto.

    Anna stava litigando con Carlo (il suo partner già da otto mesi, un record); stava seduta sul divano, quindi non capivo molto della ragione del contendere, credo fosse un problema di gelosia, Anna non aveva respinto abbastanza le avances di qualcuno.
    D’ improvviso sentii che veniva sollevata e poggiata pancia in giù sulle ginocchia di Carlo: Gino e Gina, quante volte ci siamo sedute su di loro.. Ma non feci in tempo a meravigliarmi che Romana, la mano destra di Carlo, cominciò a schiaffeggiare me e mia sorella.
    Rimansi senza fiato.. gonna e mutandine attutivano in parte l’effetto dei colpi, ma presto Romina (la mano sinistra) provvide ad alzare la prima e a calare le seconde, ora i colpi mi arrivavano sulla pelle nuda, e come bruciavano! “Romana, che fai, sei matta? Smettila subito!” dissi a quella mano che finora mi aveva dispensato solo qualche fugace carezza. “Mi limito ad obbedire agli ordini” mi rispose con durezza. Vatti a fidare degli amici..
    Anna, però.. avrebbe avuto modo di reagire, io stessa, che comando il movimento all’indietro della gamba, avrei potuto dare un calcio di tallone al mento di Carlo, invece mi disse di non muovermi, anzi di rilasciarmi.. obbedii molto malvolentieri. Romana continuò a schiaffeggiarci, e ora la sentivo affondare nella mia carne rilassata; ogni colpo era come una scossa elettrica, e il bruciore si diffondeva tutt’intorno. Credo che arrivasse fino ad Ubalda, che però non sembrava dispiacersene, brava lei, non era mica lei a riceverli.
    Credo infatti che mandasse messaggi di sottomissione alla Capa, che sentii dire scusa, non lo farò più, hai ragione, me la merito.. Anna. Incredibile.

    Ora cominciava a bruciare proprio tanto, dovette accorgersene anche lei, che cominciò a dimenarsi, fece dare anche a me qualche sgambata, disse basta ti prego. Dovette sembrare abbastanza anche a Carlo, che ordinò a Romana di smettere; “Ciao, alla prossima” fece lei dandomi un ultimo colpo. “Mavaff..” dissi io, arrestandomi in tempo, avrebbe potuto sembrare un invito.
    Carlo la sollevò per le ascelle, Anna si ritrovò a cavalcioni, di fronte. Sentii lui consolarla con qualche parolina dolce, ma non era questo che lei desiderava.. dalla mia posizione non potevo vedere molto, ma capii che stava armeggiando con i suoi pantaloni; in breve, notai Marcello (l’uccello di Carlo, lui lo conosco bene) affacciarsi ad Ubalda, che l’accolse con entusiasmo. Sul seguito non entrerò in dettaglio, se non per dire che, in quella posizione, ricevetti ancora una bella dose di sculaccioni da Romana, alternata stavolta da Romina, che, sempre gelosa della sorella, si prodigò con particolare energia. Il calore, mio e di Giuseppa, si era ormai diffuso in tutto il corpo di Anna, che si dimenava in pieno parossismo. Alla fine, i fluidi di Marcello, mescolati a quelli di Ubalda, fuoriuscirono con tale energia da spalmarsi anche su di me, su mia sorella e sul povero Bruno, ammutolito da tale esperienza, timido com’è.
    Più tardi, in bagno, chiesi a Betty e Brigitta, le tette di Anna, di darmi un’occhiata al doppio specchio, dalla loro posizione sopraelevata. Mi hanno spedito un’immagine, eravamo rosse, io e mia sorella, accidenti se lo eravamo! E bruciavamo, sì, ma in fondo era quasi piacevole..

    Caro Diario, sono passati tre giorni e non è successo niente di particolare; ma sento qualcosa nell’aria, quindi ti scriverò in diretta.
    Anna è a letto, coperta solo dal lenzuolo, senz’altro addosso. È a pancia in giù, sta leggendo un libro. Carlo entra adesso, si sveste, si sdraia di fianco. Solleva il lenzuolo, mi mette Romana sopra, mi accarezza, che bello. Anna mi dice di sculettare leggermente.
    Poi la mano si alza, e si abbatte su di me, non forte, ma in modo ben avvertibile. Stavolta l’ordine è di sculettare vistosamente. Incoraggiato, Carlo comincia a sculacciarmi con metodo ed energia. “Ciao Romana” dico per darmi un contegno “che piacere risentirti”. “Il piacere è tutto mio”, fa lei. Non ne dubito.
    Anna si inarca, io e Giuseppa ci ritroviamo protese verso il cielo.. e verso Romana che continua militarmente ad obbedire agli ordini. Romina approfitta del vuoto creatosi per infilare due cuscini sotto la pancia di Anna, che geme sommessamente ad ogni colpo, ma non sono gemiti di dolore..
    Ma io cosa dovrei dire? Ad Anna trasmetto la sensazione di calore, ma l’impatto dei colpi e l’acme del bruciore è tutto mio.. sto meditando qualche forma di sciopero quando la gragnola finalmente rallenta fino a cessare del tutto.
    Carlo si avvicina da dietro; “ciao, Marcello”, diciamo all’unisono. “Ciao, Filippa, ciao Giuseppa. E ciao, Bruno”. Noto che Romina gli sta spalmando qualcosa. Pensiamo che vada a far la solita visita a Ubalda, ma è su Bruno che Marcello va ad appoggiarsi di punta.
    “Aiuto!” vorrebbe dire lui, ma non può, è già tappato da Marcello, che comincia a penetrarlo; il glande entra subito, con un ‘Plop’. MMMMH! Fa Bruno; anche Anna fa Mmmmh, ma con tutt’altro tono.
    Dopo una breve permanenza in loco, Marcello entra fino in fondo, e stavolta Bruno si fa sentire veramente, poverino, ma Anna, accaldata com’è, continua ad ignorarlo, ed asseconda il ritmico movimento del bacino di Carlo. Ivanka e Jovanka, le sue anche, battono su di me e su Giuseppa quasi a prolungare la sculacciata di prima. “Scusateci” dicono “non è colpa nostra”. “Ma di nulla, ragazze, anzi, è quasi piacevole”. E, riflettendoci, è vero.. sto cominciando a divertirmi. Anche Bruno, dopo il dolore iniziale, sembra essersi rilassato e non protesta più, ed emette degli allegri piccoli “Prot” ad ogni uscita di Marcello, che ora sembra lo stantuffo di una locomotiva. Chi non si diverte per niente è Ubalda, furiosa per essere stata spodestata, che grida vendetta ad alta voce, anche se Romina è andata a consolarla coi suoi polpastrelli. Noi ghignamo e ci scambiamo battute sulla sua umiliazione, soprattutto quando è la sua volta di sentirsi bagnare dal fluido di Marcello che cola dall’esausta e non più ermetica apertura di Bruno. Che si riconforta con un ‘Proooot’ prolungato.

    Insomma, caro diario, così è la situazione. Anna ha scoperto la sua propensione per le sculacciate, Carlo non si tira indietro, io e Giuseppa ci siamo adattate senza grossi problemi, Bruno ci ha fatto il callo, Ubalda, che ormai spartisce con lui quasi alla pari le visite di Marcello, fa buon viso a cattivo gioco; gioco che avviene senza date fisse, ma mediamente un paio di volte a settimana, se Carlo non prende l’iniziativa è Anna a reclamarlo.
    E siamo contente, io e mia sorella: da essere la parte più negletta e nascosta di questo consorzio che si chiama Anna, siamo diventate, almeno ogni tanto, vere protagoniste. Anna è orgogliosa di noi.
    E anche Bruno, non solo non tenta più di ribellarsi, ma ci si diverte proprio; ha preso più spesso a darsi delle arie, ma in cambio non si lamenta più del suo “lavoro di merda”.
    Vero, Bruno? Dai, saluta gli amici.
    “PROT!”

    Edited by Zonker - 7/1/2021, 19:04
     
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    Delizioso! :D
    I miei più vivi complimenti!
     
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    Dom

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    Il tuo stile un po’ goliardico mi piace un sacco Z... qui se possibile ti sei superato... bravissimo!!!
     
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  4. Alterelle
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    È divertentissimo questo ,sempre adorato :wub:
     
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