Storia breve

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    Ci metto un po' ad aprire la porta per farle salire l'ansia.
    Sa che sono in casa, non andrà via.
    Calmo il mio cuore, non è da dominante avere i battiti troppo veloci. Respiro, apro.
    'Ciao' dice con un sorriso bellissimo.
    'Ripeti correttamente, non siamo a un party'
    Capisce al volo e si fa seria.
    'Buongiorno Gius".
    'Ecco, ora va meglio. Spogliati completamente'.
    Ha un brivido, fa per entrare ma la blocco: 'No, non ti è permesso entrare con i vestiti. Spogliati e passami gli indumenti'.
    'Ma siamo sul pianerottolo di casa tua ed è domenica mattina! Passa gente!' Sento nella sua voce una rabbia che supera l'imbarazzo in intensità.
    'E allora sbrigati' le dico alzando le spalle come a significare che il problema era solo suo.
    Mi guarda con odio e comincia a togliere il soprabito e la camicetta. La dignità ha il sopravvento sulla paura che passi qualcuno: si spoglia lenta e mi passa tutto. Per ultime lascia le mutandine. Quando le toglie resiste alla tentazione di coprire il pube e le appoggia ordinatamente sulle mie braccia già piene di vestiti.
    Conto tre secondi e la faccio entrare.
    È a suo agio nuda. Più di quanto vorrei. Poi si blocca e: "senti, quanto a ieri sera, ecco, io non volevo esasperarti... '. Uno sculaccione fortissimo che risuona nella stanza ferma la conversazione sul nascere. Vedo che ha fatto effetto, sulla pelle nuda e sorpresa. Il dolore le deforma la faccia in una smorfia che diventa subito di rabbia.
    Ma non le do il tempo. La prendo per un braccio e la porto sul divano, costringendola a stare in ginocchio, con il sedere in alto e la faccia schiacciata sul lenzuolo immacolato che avevo steso prima che arrivasse (segue)

    Edited by Gius Carver - 28/4/2024, 11:07
     
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    Il profumo del lenzuolo così sotto il mio naso è particolarmente intenso. Credo di averglielo raccontato uno dei primi giorni che il profumo delle lenzuola appena messe è uno dei miei preferiti.
    Ma so anche che assolve anche ad un motivo igienico e sorrido della sua rigidità .
    Le sue mani lunghe iniziano ad accarezzarmi lievemente la pelle ,provocandomi brividi di ansia.
    Detesto le attese, non sono mai stata brava ad aspettare.
    Lo sa. E detesto questa paura scoperta,questa vulnerabilità.
    Lo so cosa aspetta. Una confessione, una richiesta,una resa, il pieno controllo della situazione.
    Punire qualcuno consapevole dei suoi sbagli ,che senta,pianga, preghi. Mmm
    Ma no, adesso no.
    Oggi sarà tutta una conquista.
    Incarno invece leggermente la schiena. Sollevo appena il bacino. Allargo le gambe.

    Pronta ,sono pronta.
    Starà a lui decidere a cosa
     
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    Ci sono cose a cui ci si abitua e altre no.
    Al tenero fiore tra le gambe di una donna che stai per sculacciare non ti abitui mai (e guai se lo facessi).
    Non so cosa mi prenda però tutto a un tratto: l'unica cosa che voglio fare è farle male. Subito, come se fosse una fame che scoppia inattesa.
    Sui muscoli tesi di lei comincio a calare la mano destra. Il movimento è tangente al cerchio perfetto del sedere e fa lo schiocco di una frusta. 'Non te lo aspettavi eh? Ti agiti ma non mi fermo, voglio che il dolore che viene semplicemente dalla mia mano, senza strumenti di alcun genere, ti faccia sentire che non puoi più sopportare un colpo ancora, che il dolore è davvero troppo'.
    Non mi risponde, pare concentrata a sopportare il dolore.
    Il sesso si apre e si chiude alla scossa di ogni colpo e lei, dopo un bel po'di tempo in cui dignità e sofferenza hanno fatto a botte, fa vincere la seconda e sottolinea con forti 'ahi!' ogni impatto sul suo culo, che prende già un rosso in contrasto con il grigiore del divano e della camera.
     
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    Non ha voglia , pare , di lasciarsi tentare. Non ci sono baci e carezze ,non sento il suo corpo contro il mio,il suo respiro.
    Ma non mi va di prenderle ora. Non mi va. Vieni qui. Ho un' altro tipo di urgenza.
    Invece no, niente , non si smuove. Anzi.
    La sua mano si stampa sul mio culo, di nuovo,di nuovo, di nuovo.
    Con forza, con ...rabbia... Diamine , è arrabbiato?
    Ed io... Io cosa sono?
    ( Sono ancora qui, con te e tu non mi prendi e tu mi sculacci e mi fai male. Arrabbiata. Io sono arrabbiata)
    Ecco, ora inizia il dolore

    ( Per favore fermati)
     
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    QUOTE (Nena- @ 29/4/2024, 23:10) 
    (silenziosamente vi lovvo)

    Vedete voi cosa ci tocca :D
     
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    Scrivere zozzerie è un duro lavoro, ma qualcuno deve farlo
     
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    Sono combattuto. Anche il sedere delle spankee è una risorsa limitata, da arrossare con parsimonia.
    Decido quindi di sospendere e farla alzare.
    Ho in serbo altre sorprese.
    Sul tavolo un telo scuro nasconde delle forme indistiguibili.
    All'inizio lei pare sollevata. Magari si aspetta che la porti a letto, sporcacciona, poi nella luce bassa della stanza intravede il telo sul tavolo...
    Potrei aumentare la sua paura, ma la pazienza non è il mio forte e sollevo il telo.
    Sotto, fanno la loro comparsa sei spazzole di varia fattura e dimensione.
    Tutte di legno. Nell'aria si spande l'odore dell'olio di oliva che ho usato per tenere in buono stato la più grossa: una spazzola per vestiti di legno grezzo, non verniciato. La sollevo e provo nuovamente la superficie liscissima del legno, mentre butto uno sguardo a lei, che spalanca gli occhi e fa già 'no' con la testa...

    Edited by Gius Carver - 1/5/2024, 12:36
     
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