Lacci & Sculacciate

Votes taken by Nena-

  1. .
    Vediamo se qui riesco ad ottenere almeno un 6.
    Prof ma il 3 non fa media vero? Era un test di ingresso, giusto?
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    Come già detto in precedenza nella mia presentazione non sono una gran lettrice e quindi non ho molto da dire circa la letteratura spanking.
    Ho letto Histoire d'O e non sono stata capace di apprezzarlo anche se sono riuscita a portarlo in fondo
    Ho letto la trilogia di Cinquanta sfumatura e l’ho gradito abbastanza anche se c’era troppo sesso.
    Mi piace molto leggere i racconti scritti da utenti di forum a tema, racconti non troppo brevi ma nemmeno troppo lunghi.
    La cosa che amo più di tutto è leggere l’ambientazione, la descrizione dei pensieri e dei sentimenti che girano nella testa dei due protagonisti, le azioni della sculacciata sono per me solo un contorno, perché sono l’unica cosa che posso tranquillamente immaginarlo da sola mentre sentire i sentimenti delle persone che vivono quel evento mi piace ascoltarli leggendoli.
    Preferisco i racconti in prima persona perché il sentire una persona raccontare le proprie esperienze mi fanno entrare in pieno nell’ambientazione, nelle azioni, nel tempo e nel sentire.
    La descrizione dell’atto sessuale in un racconto una volta mi davano solo fastidio, devo ammettere che a volte facevo in modo di saltare i pezzi a piedi pari, ora li leggo attentamente ma quella parte del racconto non è per me vitale.
  2. .
    Bravo...
  3. .
    Mi piace questo racconto. Bravo
  4. .
    pssss ragazze se vi serve vi do una copia di quanto ho fatto di sicuro per il resto magari trovate da altri\e
  5. .
    Non occuperà tutto il week end , ma anche solo 14’ minuti sono 14’ persi
    Il week end serve per festeggiare , ubriacarsi e fumare stecche
  6. .
    CITAZIONE (DueAnime @ 16/11/2023, 23:15) 
    A me piacciono quelle con un po' di storia

    "Ciao DueAnime.... chi si rivede....
    bellissima questa storia.
    Posso sedermi qui vicino a te?"

    ---
    "Spero che vada bene professore!"
  7. .
    Ciao Edoardo.
    Solo una domanda anzi due
    1) Padrone Padrona o non importa?
    2) spieghi per chi non lo sa che cosa si intende per gang Bukkake? Una buona parte di noi è spankee/er e alcune sfaccettature del bdsm non le conoscono
  8. .
    A me il silicone come strumento punitivo mi dice poco
  9. .
    Questa è la bacheca delle comunicazioni della segreteria verso i\le Collegiali dell'istituto
  10. .
    CITAZIONE (LilithV @ 3/11/2023, 10:19) 
    Comunque una punizione la meritavi, perché imbrogli anche nelle scommesse! <_<


    :cuoricini:

    Quando si tratta di coccole tuffo è consentito. 😜
  11. .
    Ore 3
    Le mando un messaggio di sole emoticon coccolose.
    <<ehi che fai ancora sveglia? Domani non lavori?>>
    <<non ho sonno, non riesco a dormire>>
    <<pensieri?>>
    <<annoiata e basta.>>
    Non voglio ammettere che sono giù di tono, che il mio morale è sotto le scarpe, non lo ammetto perché so che cosa succederebbe poi, mi chiederebbe come mai sono giù e io… io non lo so.
    Le chiedo come va il lavoro per cambiare discorso e lei ci casca a piedi pari, quando sta per tornare sul discorso del mio annoiarmi e scoprire il reale motivo succede che la provvidenza mi viene in soccorso, lei si trova incasinata al lavoro e deve staccarsi per un po’.
    Ore 7,30
    rimando la sveglia
    Ore 7,45
    Rimando di nuovo
    Ore 8
    Ho un sonno assurdo, ma non posso rimandare ulteriormente.
    Il mio umore è sotto le scarpe e per questo non faccio colazione, mi dirigo direttamente in ufficio e passo una giornata piuttosto morta, le riunioni senza senso e senza risultati proficui non aiutano la mia voglia di lavorare.
    Ogni tanto qualche suo messaggio e mia risposta, ci scriviamo nettamente meno di quanto lo facciamo di solito.
    Ore 19
    <<finito di lavorare?>>
    Non leggo e di conseguenza non rispondo.
    Ore 20
    La giornata lavorativa è finita (due ore dopo il mio orario di lavoro).
    <<si or ora. Vado a casa.>>
    <<ti hanno rapito oggi.>>
    La conversazione non si dilunga molto.
    Ore 23
    <<ehi… ciccia che succede? Non raccontarmi bugie.>>
    <<niente, sono solo stanca.>>
    <<sicura?>>
    <<sicurissima.>>
    Mi chiama al telefono, merda ha capito che qualcosa gira nella mia testa.
    Parliamo una mezz’ora al telefono prima che lei riesca a tirarmi fuori con le pinze cosa gira nella mia testa bacata.
    Tra una battuta e l’altra ammetto che mi manca lo spanking, mi manca sentirmi nelle mani di qualcuno che si occupi di me, che mi manca quel posto sicuro dove non devo pensare.
    Il lavoro è tornato ad essere l’unica cosa delle mie giornate, essere sempre e solo la capa responsabile mi fa sentire incompleta.
    Ci confrontiamo a lungo (anche lei ha un po’ di pensieri in testa da buttare fuori), parliamo fino a notte fonda. Restiamo per vederci dopo tanto tempo e mangiare una pizza sabato sera.
    “Ok vengo ma ricordati che mi devi mezz’ora di coccole!”
    “E tu a me devi una pizza”
    Abbiamo fatto una scommessa che lei ha vinto ma io sono riuscita a ottenere una pari e patta con piccolo raggiro.

    Sabato come concordato arrivo a casa sua con due pizze bollenti, una salamino piccante e una tonno e cipolla.
    Mentre lei prepara la tavola io inizio a prendermi qualche coccola, qualche attenzione, un acconto del mio premio, ne ho troppo bisogno e non sono riuscita a trattenermi.
    Le ultime volte mi sono sempre trattenuta dall’abbracciarla, dal farmi abbracciare, dal coccolarla e dal farmi coccolare. Lei dice che sono troppo appiccicosa e io da brava permalosa voglio dimostrarle che ha torto.
    Durante la cena parliamo di cose superflue, quando siamo una davanti l’altra diventiamo incapaci di dirci le cose. Io per dirle le cose ho preso l’abitudine di scriverle messaggi anche quando siamo nella stessa stanza, le mando sempre un messaggio per iniziare il discorso e lei poi con calma approfondisce e finalmente arriviamo a parlare. Lei ha iniziato ad accettare questo mio modo di fare perché altrimenti sa che non le direi mai niente di mia spontanea volontà e lei non può leggermi nella testa.
    Dopo cena ci mettiamo comode in pigiama e andiamo nel suo lettone a guardare la tv, mi metto seduta dietro di lei a gambe aperte e me la stringo da dietro, ogni tanto mi scappa un bacio sulla nuca per dirle che le voglio bene.
    Alla prima pubblicità le sussurro che vorrei le mie coccole.
    Lei si stacca da me e si mette seduta accanto a me.
    “Mezz’ora giusto?”
    “Shiiii”
    “Che coccole vuoi?”
    “Decidi tu, sai cosa mi piace. E bada bene che non faccio sconti. Al massimo puoi mettere interessi!”
    Sono pronta per ricevere i suoi abbracci, i suoi bacini, i suoi massaggini quando succede una cosa a cui non avevo pensato.
    La vedo mettersi ben seduta e battere la mano sulle sue gambe per invitarmi ad accomodarmici di traverso.
    Non è possibile… lei non vuole davvero fare quello che penso…
    “Cosa vuoi fare?”
    “Fidati… vuoi o non vuoi le tue coccole?”
    “Shiiii!!!!”
    “Allora su vieni qui!”
    Scendo e mi metto a carponi sulle sue gambe, questa posizione la conosco bene e non è mai stata per coccole.
    Mi sento abbassare i pantaloni e subito dietro gli slip, capisco che vuole fare.
    Un dolce pensiero, una sensazione di piacere, un sorriso di soddisfazione anticipano la sua mano.
    Inizia a sculacciarmi con calma, e mi parla come se mi stesse accarezzando, come se ogni sculacciano fosse un bacio della buona notte.
    Il calore inizia ad arrivare pian piano, io non scalcio, io non scappo, io non protesto, sto in silenzio ad occhi chiusi e lascio che lei mi coccoli come solo lei sa fare.
    Inizio a bagnarmi, metto senza pensa la mano in mezzo alle gambe e mentre lei mi sculaccia mi do piacere.
    Quando se ne accorge mi rimprovera e per un istante mi vergogno per quanto sto facendo, ma questo non mi ferma. Sono ormai piena di brividi nel corpo, ho la testa dentro alla nostra bolla e non voglio uscirci.
    Credo che la mano le faccia male perché prende la spazzola dal cassetto, di solito non amo questo pezzo di legno ma oggi è un suo modo di coccolarmi e per questo l’adoro anche se mi fa piuttosto male.
    Sento la sua mano sinistra appoggiata saldamente sulla mia schiena, la cerco e lei come previsto la sposta per stringermi la mano che richiamava le sue attenzioni.
    Mi sento dopo tanto… troppo tempo leggera, libera da pensieri, da preoccupazioni, da decisioni da prendere, senza che io possa bloccarlo parte un pianto liberatorio.
    Lei conclude subito la sculacciata e inizia ad accarezzarmi la schiena, mi tiene sulle sue gambe. “Bentornata a casa!”
    Mi sposto e accoccolo accanto a lei, come sempre nascondo il mio viso bagnato dalle lacrime.
    Per dirle che sto bene esco con una mia stupidaggine “Sarei tornata prima ma tu mi hai chiuso fuori! Brutta persona!”
    Alto lo sguardo le faccio una linguaccia.
    “Ne vuoi ancora signorina?”
    “No no… non voglio che ti affatichi troppo…”
    Ci sdraiamo una accanto all’altra e guardando il soffitto, restiamo in silenzio per un po', finchè a un certo punto mi esce da solo un sussurrato “Mi sei mancata!”
  12. .
    (Premetto che questi versi li ho letti su un immagine di fb e non sono miei ma rappresentano il mio sentire.
    Ci sono momenti in cui ho bisogno di essere abbracciata da chi mi capisce in tutto il mio essere donna, sub, amica, amante)

    Abbracciami

    Abbracciami più spesso
    che l'ansia
    la paura
    il panico
    la tristezza
    fanno crepe ovunque dentro di me
    ma con te non ce la fanno
    si fermano
    non passano
    si inchinano
    e poi fuggono.
    Sei un muro troppo alto di bellezza
    da scalare.
    Abbracciami più spesso
    che ogni volta che lo fai
    apri un varco di musica
    tra i silenzi e la speranza.
    Che ogni volta che lo fai
    torno a credere alla vita.
  13. .
    “Resto, voglio restare qui con te Luca.”
    Uno sguardo severo la fulmina, “Luca?”
    “Resto qui con Lei Signore!”
    “Meglio!” un piccolo sorriso di lui alleggerisce la tensione che Laura prova.
    Luca sceglie di prendere la strada della dolcezza iniziale e arrivare piano piano alla giusta severità e rigidità che lo contraddistingue, non vuole essere per lei un Padrone ma vuole provare ad affrontarla come un amico che abbraccia nei momenti buoni e sculaccia nei momenti meno buoni.
    Nonostante voglia essere visto da lei come amico ritiene giusto che nei momenti meno buoni lei porti rispetto alla sua figura e dargli del “Lei” è indispensabile tenere l’obbedienza necessaria durante una punizione.
    “Vieni con me” la usa mano allungata viene immediatamente presa senza timore da Laura.
    Luca e Laura con calma si incamminano verso la stanza accanto, appena entrata la ragazza si ritrova nella stanza che immaginava da tempo, aveva visto in passato foto di questo Dungeon e ci aveva fatto parecchi sogni e pure usato come immaginario per godere in solitudine.
    “Che ne pensi?”
    “E’ bellissimo…”
    “Avevi mai visto un Dungeon?”
    “Dal vivo no…”
    “E su video o foto?”
    Laura estrae dalla tasca un cellulare vecchio e malconcio e inizia a cercare qualcosa.
    Come istinto Luca vorrebbe toglierglielo dalle mani, il pensiero iniziale è <<come si permette questa impertinente di giocare con il cellulare invece di concentrarsi su di me.>> ma fiducioso lascia che Laura faccia ciò che si sente, vuole vedere fino a dove questa ragazza arriva nella sua maleducazione.
    Laura cercando nel cellulare apre una cartella chiamata “MLD” e consegna il cellulare a Luca, non parla perché si vergogna di quanto sta mostrando.
    Luca prendendo in mano il cellulare vede con suo grande stupore molte foto del suo Dungeon, una raccolta di foto che lui ha messo in giro nei siti, zoom di alcuni particolari.
    “Ahhhh bene… allora sai tutto del mio castello.”
    Lei mordendosi le labbra risponde con un filo di voce “Si… lo adoro ma… ma…”
    “Ma? Che succede?” Luca vede la sua giovane amica iniziare a tremare, per la prima volta da quando si sono incontrati lei sembra vacillare.
    “Ho paura…”
    Prendendole il viso sotto il mento le alza il viso e guardandola negli occhi la rassicura, le ricorda che può in ogni momento andarsene. Capendo che forse a spaventare la ragazza non è lui ma quella stanza sceglie di prendere un paddle di cuoio di medie dimensione e poi tirandosi dietro la ragazza esce e chiude dietro di loro la porta.
    “Perché?”
    “Non sei ancora pronta per quella stanza!”
    “Un giorno lo sarò? Sono una delusione!”
    “Non so se lo sarai mai pronta ma so che non mi hai deluso.”
    Arrivati al divano lui si siede e le ordina di rimanere in piedi davanti a lui.
    Tornando di nuovo serio inizia a farle la predica perché ha rischiato la vita con dei gesti irresponsabili, le spiega che da li a poco sarà sculacciata come le mocciose capricciose.
    A Laura esce un piccolo sorriso e gli si illuminano gli occhi, sentire quei termini e quella promessa le da un brivido che arriva alle sue intimità.
    Luca non riesce a restare troppo serio vedendo nei suoi occhi quella voglia di farlo, quel cercare il piacere di una sculacciata.
    “Su monella, ora questi li togliamo.”
    Con un gesto rapido le abbassa i pantaloni e la fa rimanere in slip. Guardandola in viso la invita con un gesto di mano a posizionarsi sulle sue gambe.
    Lei un po’ titubante si sdraia, prima che le gambe le cedano.
    Con una carezza sulla schiena l’uomo si assicura che la ragazza stia bene e sia pronta a ricevere la sua prima severa sculacciata.
    Con un colpo secco sulla natica destra inizia una sculacciata che non finirà presto.
    I colpi scendono con un ritmo costante, ogni sculaccione colpisce il punto preciso che Luca si è prefissato, la forza cresce lentamente e costante. Le morbide carni di Laura ballano insieme alla mano di Luca, le gambe della ragazza iniziano ben presto a scalciare per il dolore e il bruciore che le natiche e le cosce ben arrossate provano.
    Nonostante la punizione sia piuttosto severa la ragazza non si lamenta, non chiede di smettere, non esprime ciò che pensa o che desidera. La bocca non parla ma il suo corpo esprime il piacere bagnando i pantaloni del suo punitore e parla a lui con i suoi calci, sobbalzi e tentativi di attutire i colpi.
    Luca ormai soddisfatto del colore rosso vivo, il calore vulcanico delle carni si ferma e lascia respirare la giovane, si assicura che ella stia bene perché il suo silenzio lo stupisce, per Laura è la prima volta e la sua resistenza è stoica.
    La fa alzare e guardandola in viso nota la leggerezza che la ragazza sta provando, gli occhi rossi dal pianto silenzioso gli dicono più di mille parole, promesse, suppliche.
    “Non abbiamo finito signorina!”
    Laura si stupisce di questa affermazione, ha fatto del suo meglio per non cedere, ha raccolto e usato tutte le sue forze per non farlo smettere e prendere tutto ciò che lui voleva donargli, ma ora… ora non è più sicura di riuscire a reggere ulteriormente.
    “Per favore… basta!!!! Non ce la faccio più!”
    Luca si alza e la stringe a se.
    “Shhhh piccola! Non ti preoccupare, io so quando fermarmi e ora non è il momento di farlo. Questa è una punizione e tu al momento hai solo provato piacere, non hai imparato la lezione. Lo sappiamo entrambi.”
    Laura non ha il coraggio di negarlo, sa che lui ha ragione, si sente svuotata, uno svuotamento dato dal piacere e sa che non si sente di essere stata punita per i suoi errori.
    Sembra che Luca riesca a leggere nel cervello della ragazza “Lo so piccola… ti ho dato piacere fino ad ora, ma tra poco piangerei lacrime amare, piangerai perché stai pagando per questa testolina bacata, piangerai perché sentirai il senso di colpa uscire da te ed entrare il sentimento di aver pagato per i tuoi errori. Quando avremmo finito ti assicuro che ti sentirai cento volte meglio di ora.”
    Laura annuisce con la testa.
    “Dimostrami che hai capito e ti fidi di me… togliti gli slip e mettili in bocca.”
    “Ma sono bagnati…”
    “Lo so… e per questo li metterai in bocca, sentirai il gusto del tuo piacere, ti ricorderà mentre vieni punita con il padlde che cosa hai provato durante la prima parte con la mano e ti aiuterà a soffocare le grida di dolore che ti usciranno. Sarò severo e tu sai che lo sarò per il tuo bene.”
    “Si Signore.”
    Dopo averla fatta piegare a novanta gradi sul tavolo di fronte a loro e assicuratosi che gli slip fossero ben inseriti nella bocca della ragazza Luca si posiziona dietro di lei per iniziare a colpirla con il Paddle.
    “Ricordati di respirare con il naso e se non ce la fai più, se vuoi che io smetta immediatamente togliti gli slip dalla bocca e lanciali. Io mi fermerò. Ma bada bene, non avrai possibilità di ripensamento. Se ci fermiamo chiudiamo qui la punizione.”
    La punizione ricomincia, i colpi di Paddle scendono impietosi, severi e pesanti, a differenza di prima la ragazza inizia a emettere da subito grida soffocate dagli slip, saltella per sfogare il dolore, le dita che stringono sempre più forte il tavolo cambiano colore per lo sforzo.
    Cinquanta colpi di Paddle scendono uno dopo l’altro sulla povera ragazza che ormai stremata piange a dirotto.
    Concluso il castigo Luca aiuta la ragazza ad alzarsi e l’accompagna in un angolo della stanza.
    “Ora resta qui venti minuti, per oggi non serve che mantieni la posizione di castigo, basta che resti ferma e guardi l’angolo. Pensa a ciò che hai fatto e alle conseguenze delle tue azioni.”
    I venti minuti sono stati lunghissimi per Laura, se all’inizio era capace di pensare solo al fatto di aver ricevuto la sua prima sculacciata, al piacere provato, con il passare del tempo inizia a pensare al perché il suo nuovo amico l’ha dovuta punire, finalmente ha iniziato a capire il proprio errore e questa cosa ha cambiato completamente la sua visione di quanto accaduto.
    Se prima vedeva solo il fatto di aver soddisfatto un suo desiderio ora vede il fatto di aver fatto arrabbiare e deluso Luca, di aver fatto preoccupare Jack e i suoi amici del centro.
    Il piacere che provava poco prima è svanito ed è stato sostituito dal senso di colpa.
    “Signorina il corner è finito, vieni qui.”
    Laura torna dal uomo senza proferire parola, guardando a terra con un viso spento.
    Luca notando la cosa stringe la ragazza a se in un abbraccio amorevole, la ragazza si sente al sicuro tra le braccia del suo amico. Rimanendo appoggiata al suo petto gli sussurra “mi dispiace Signore!”
    “Va tutto bene piccola. Va tutto bene! E’ tutto finito. La prossima volta ci penserai due volte prima di fare la furba e rischiare la tua salute!”
    Lei scostandosi leggermente lo guarda in viso e con una smorfia da monella che la contraddistingue gli risponde con semplice “Forse!”
    Luca scoppia a ridere “Mi sa che avremmo presto un altro incontro, ma non credo ti piacerà così tanto come quello di oggi.”
    Il pomeriggio e serata passano tranquillamente tra chiacchiere, cena, dopo mesi Laura passa una notte in un letto caldo e morbido.
  14. .
    Se ne ho la possibilità io mi ci sono sempre rifugiata, è la cosa che mi lascia buttare fuori lo stress, la negatività, mi porta a piangere e svuotare i pensieri dalla mia testa.
  15. .
    Ci sono periodi più o meno lunghi in cui l'umore è sotto le scarpe per problemi di famiglia, di lavoro o di salute.
    In questi periodi lo spanking per voi è un tocca sana, una cosa da evitare, come lo affrontate?
1040 replies since 16/12/2019
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