Lacci & Sculacciate

Votes given by Ravel

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    Ravel la smetti ?
    Resta in argomento del post e non dire cose in opportune.
    Gius è andato via da tempo ed è inutile discutere su queste cose.
    —-
    Tornando al post
    “Vieni qui che dobbiamo fare un discorsetto”

    “Devi dirmi qualcosa?”
    Silenzio e un richiamarmi con il dito per invitarmi ad avvicinarmi
    “Visto che non mi ascolti vediamo di dirti le cose in un altro modo”
  2. .
    Io credo che tu dovresti smettere , qualunque siano le motivazioni per cui Gius voglia o meno stare qui ,di riproporre questa questione dal momento che lui non c'è e non può in alcun modo risponderti
  3. .
    la domanda era spudoratamente retorica le notti "semi insonni" sono state in realtà due. Non ero più abituato ad avere una cucciola tra me e mia moglie, però si... la mattina ero felice. quella sensazione di aver fatto le cose per bene di stare al posto giusto anche se, con le articolazione sgranocchiate.
  4. .
    1318
    https://64.media.tumblr.com/50a72156d44538...2514bbb9a0.gifv
  5. .
    CITAZIONE (Ravel @ 19/5/2023, 10:16) 
    CITAZIONE (Dolly c.r. @ 18/5/2023, 23:03) 

    mia...casa...Dolly...ti...mando...la...gif...di...come...ho...sculacciato...la...mia...fidanzata...così...potrai...pubblicarlo...su...Lacci...&...Sculacci.

    Carissimo Ravel sei ineguagliabile. Mi inchino alla incommensurabile sagacità delle tue risposte :adorante: :muah:
  6. .

    - Il gioco adesso è questo. Io adesso ti do quattro sculacciate poi tu, ti alzi e porti la bottiglia di sake in cucina. Ritorni qui da me e ti do altre quattro sculacciate. Poi ti alzi di nuovo, prendi un oggetto dal tavolo. Uno solo e lo porti in cucina e poi vieni da me a prendere altre quattro sculacciate e così via finche non avrai sparecchiato tutto il tavolo. Hai capito?
    - Si signora … quando torna la mia signora?
    - Adesso questo cosa c’entra? La tua signora torna domani con i documenti per il passaggio di proprietà.
    - Ma io mica sono una … una … automobile.
    - Uhh quanto sei pignola. Va bene allora diciamo … il tuo contratto di lavoro va bene? Ti senti meglio? Tanto per il tuo culo non cambia niente.

    Non l’aveva ancora toccata che riprese silenziosamente a piangere. Quasi le faceva tenerezza. Accarezzò quei due globi cicciotti e si abbassò a baciarne uno.
    Poi alzò il busto e a tutto braccio calò le quattro sculacciate due per ogni natica.

    - Avanti porta via questa bottiglia prima che la facciamo cadere.

    Ispirata, quasi come per telepatia, era tornata indietro ed aveva acceso di nuovo la consolle di regia.
    Le era sembrato di udire delle sculacciate.
    Appena comparve l’immagine commutò sulla telecamera d’ambiente giusto in tempo a vedere Izumi, che tornava dalla cucina e che si coricava sulle ginocchia di Yu. Contò mentalmente le sculacciate, uhmm solo quattro?
    Poi vide che la faceva alzare di nuovo. Vide Izumi prendere un piatto da portata dal tavolo e lasciare la stanza. Curiosa come una scimmia, commutò sulla telecamera della cucina. Non voleva perdersi nemmeno un istante. Rimase esterrefatta. Fuori dalla visuale di Yu, Izumi si lasciava andare e scoppiava a piangere disperata.
    Non poteva essere per quattro sculacciate … suvvia quando mai … aveva preso certe punizioni … La vide lavarsi il viso e tornare in sala.
    La telecamera del corridoio la immortalò mentre si asciugava le lacrime con il grembiule.
    Adesso la curiosità era diventata morbosa. La vide dirigersi subito sopra le cosce di Yu e coprirsi il viso con un braccio.
    Insomma … si va bene erano abbastanza forti, ma insomma … erano quattro sculacciate date con la mano cribbio. La vide alzarsi, prendere una scodella dal tavolo e uscire verso la cucina. Aveva capito il gioco. La telecamera del corridoio non era significativa, perché la riprendeva da dietro. Switchcciò immediatamente sulla cucina e come prima, appoggiata la stoviglia nel lavandino, scoppiò a piangere disperata. Di nuovo … quasi perse l’equilibrio, era come se le sculacciate, le avessero tolto il sangue dalle vene. Non poteva essere.
    Commutò sulla telecamera dei primi piani ed alzò tutto il sonoro. Aspettò che Izumi tornasse a stendersi sulle ginocchia di Yu. Sullo schermo, adesso c’era la gonna che veniva alzata lentamente scoprendo le natiche nude. L’audio era pessimo ma si sentivano tutte le parole.

    - Non voleva venderti, ma l’ho obbligata io. Con una mossa geniale e anche con un po’ di culo, gli ho vinto una somma enorme … e quindi ha dovuto cedere il tuo… di culo a me … eehhehhehe. Fattene una ragione per un anno sarai il mio giocattolo.

    Finì il discorso mentre, calata la quarta sculacciata, la faceva alzare.

    Non commutò la telecamera. Non ne aveva più bisogno. Rimase sulle gambe vuote di Yu. Abbasso lo zoom e si fermò sul volto sghignazzante.
    Spense la consolle. Non aveva bisogno di guardare altro. Si accomodò sulla poltrona girevole, chiuse gli occhi e cominciò riflettere.
    Era chiarissimo. Non era il sake, non erano le sculacciate a farle male. Era l’abbandono. Però che stronza … si va bene lo avevano concordato … in effetti però, neanche lei aveva preso minimamente in considerazione un comportamento così viscerale. E sì! Lo avevano concordato assieme, non poteva darle tutti i torti. Ovviamente se ne era già accorta, ma adesso era proprio palese. Era innamorata di lei. Dovette ammettere che anche lei lo era. Erano innamorate aldilà di ogni dubbio. Si ritrovò a parlare da sola ad alta voce.

    - Amore mio resisti su … e non ti preoccupare, ti vendicherò io. Le farò un culo come un canestro. Lo farò diventare rovente, sia dentro che fuori.

    Riaccese la consolle.

    - Appena avrai terminato di sparecchiare, verrò da te … su … resisti amore mio.

    Aprì tutto lo zoom su quelle natiche meravigliose.


  7. .
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  8. .
    Hahahaha
    Ma ci sono voluti anni di addestramento! :)
    Comunque visto che l'anonimato mi permette di essere sdolcinato, anche dopo tanti anni di reazione sento che in questo sono stato profondamente fortunato, lo spanking è stato solo un ulteriore punto che ci ha accomunati.
  9. .
    allora senza nessuna polemica.
    Centinaia di volte mia madre mi ha rincorso con la ciabatta o con il battipanni che poi sfiancata, finiva per tirarmelo dietro perchè avevamo un tavolo lunghissimo e non mi prendeva mai. Quindi conosco la narrazione che mi si vuol far passare come " normalità"
    ma mai, ribadisco MAI sono stato spogliato o legato su una panca.
    L'aggiunta di questa ritualità rovescia completamente la situazione rendendola sessuale e quindi incestuosa.
    mi dispiace ma sbirciare la madre a me non eccita anzi mi manda in bestia.
    ad ogni modo ribadisco che è un mio parere.
    Nena la tua bontà ormai è proverbiale, ma sono sicuro che quando hai scritto il tuo "la padrona di casa" non hai mai pensato di avere tra le mani tuo figlio.
  10. .
    Hahaha anche questo è vero!
    Allora diciamo per il mio...
  11. .
    “Cinquanta!… Veronica mi sei mancata così tanto!”
    È stanca. Lo capisco dal rumore della cinta che si schianta sul pavimento, dai Suoi respiri corti che cercano di rimediare il fiato che Le manca. È stanca si, ma non riesce a nascondere la forte eccitazione che prova.
    Io non Le rispondo, devo approfittare di questi istanti per riprendere fiato anch’io che ho cercato di fare la brava schiava senza lamentarmi.
    Non mi azzardo a muovermi, Lei non mi ha dato il permesso quindi resto così, a metà tra la camera da letto e il corridoio, infilata in una porticina per cani con dei cuscini sotto la pancia, che seppur rendano la posizione più comoda riducono notevolmente lo spazio facendomi sentire in trappola.
    Sussulto, non mi aspettavo che mi accarezzasse, neanche il tempo di rilassarmi che l’impatto del paddle di legno sulle mie natiche mi fa quasi piangere.
    Arriva un secondo colpo e poi un terzo, un quarto, un quinto… Perdo il conto, sono troppo impegnata a resistere. Dopo ogni colpo mi sforzo di alzare il culo, voglio invitarLa a colpirmi ancora e ancora, voglio farLe capire che sono pronta a soddisfare ogni Suo desiderio. Sono Sua e può usarmi come vuole.
    Mi riduce in lacrime prima di smettere e mi è concesso solo di immaginare le condizioni disastrose delle mie natiche.
    Sono sicura che passerò i primi giorni della settimana a pensare a Lei ogni volta che starò seduta a lavoro, e se dovessi eccitarmi per questo andrò da Lei, mi stenderò sulle Sue ginocchia con le mutandine abbassate fino alle caviglie e riceverò la severa sculacciata che meriterò.
    Alle mie spalle La sento frugare ma non presto troppa attenzione al rumore secco di una fibbia che si chiude, sono troppo impegnata a tirare su col naso e a calmarmi.
    Mi accorgo di Lei solo quando il rumore dei tacchi a spillo che indossa si fa sempre più vicino, me La ritrovo davanti, La osservo dal basso e sembra ancora più severa.
    Indossa lo strapon, quello nero, quello più grosso, sopra quelle mutandine in pizzo nero collegate alle parigine, il mio punto debole.
    Si inginocchia, mi accarezza il volto con dolcezza e mi dice che sono stata brava.
    Mi sento sollevata, sono stata una brava schiava e vuol dire che ha notato il mio impegno. Le carezze durano poco, allontana la mano dal mio volto solo per qualche secondo. Il tempo necessario per darmi un sonoro ceffone, me ne dà uno solo ma basta per farmi piangere di nuovo.
    Sorride sadicamente e vedo attraverso le lacrime i Suoi occhi verdi illuminarsi. La Sua mano sotto il mio mento… anzi no… cambia idea e mi afferra per i capelli in modo che possa alzare la testa e guardarLa meglio.
    Si avvicina ancora, il dildo è sulle mie labbra. So cosa sta per chiedermi, so che Emanuela non lo farebbe mai, si ribellerebbe per ottenere altre sculacciate e per godere di più. Ma io no, io sono Veronica e voglio che a godere sia la mia Mistress.
    “Succhialo! Se lo fai bene userò il lubrificante, se no preparati a piangere più del necessario.”
    Non dice altro, mi spinge la testa verso il basso senza darmi il tempo di dirle di sì.
    Obbedisco cercando di non affogarmi, non sono abituata e i Suoi movimenti di bacino per spingere il dildo sempre più a fondo non mi aiutano. Devo fermarmi di tanto in tanto ma Lei è paziente, qualche secondo per farmi passare i conati e poi mi riafferra per i capelli e mi infila il dildo in bocca a forza. Perdo la concezione del tempo, non so dire quanto duri, ma come arrivata all’improvviso si stacca.
    Non mi dice nulla, non mi guarda nemmeno, sento solo il rumore dei Suoi tacchi a spillo che si allontanano dal mio volto e si avvicinano alle mie spalle.
    Il cuore inizia a battermi più forte, sono in tensione, mi piacerebbe dire che sono in tensione perchè spero di averLa soddisfatta, ma mentirei. Sono in tensione perchè spero che prenda il contenitore di lubrificante. Sono in tensione per me. Che Emanuela stia prendendo il sopravvento?
    Poco importa in questo momento, il rumore dei tacchi cessa, La sento dietro di me.
    Passano i secondi, tutto è immobile e questo rumoroso silenzio mi distrugge, non capto nulla oltre alla Sua presenza.
    All’improvviso eccolo, il lubrificante che freddo cola su di me, Lei mi sfiora e io tiro un sospiro di sollievo. Rilasso i muscoli e aspetto di accogliere la mia Mistress dentro di me.
  12. .
    CITAZIONE (Ravel @ 1/5/2023, 18:56) 
    Ciao Severino,
    che sei anarchico l'ho capito, meno tutto il resto.
    Ti andrebbe di spiegarti con parole che anche il sottoscritto, che ha solo la licenza media, possa capire ?

    Ciao!
    Davvero non so che dirti. Non è una questione di licenze o titoli. Penso sia bello anche non capire, ammesso che ci sia qualcosa da capire ;)
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    https://64.media.tumblr.com/0707307881e4a4...b80de0dc57.gifv
  14. .
    In trasferta a Castiglione del Lago :lol:
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  15. .
    Allora ragazzi mi astengo da commentare la situazione di Bratty e il suo spanare perché non ne so molto e quindi sarebbero giudizi sparati a caso.

    Per quanto riguarda l'argomento di partenza, il mio corpo risponde diversamente ogni volta, ci sono momenti in cui i segni sono importanti, altri leggeri, altri ancora zero segni.
    Io amo i segni se non sono troppo presenti, mi piace vedermi i segni allo specchio nei giorni successivi per ricordare l'adrenalina, il piacere di quanto provato (io che odio guardarmi allo specchio).
623 replies since 21/12/2019
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