| "Sei un mucchietto di dolore stamattina". Mi abbracci forte , così forte. Come fa una persona tanto esile ad essere così forte. Non ti rispondo. Non sono sicura che mi piaccia essere vista davvero, mi fa sentire nuda. Ma sono immersa nella tua camicia, nel tuo profumo.
Ha anche una specie di rouches,gesucri. "Vlad sei tu?" ti prendo in giro e alzo gli occhi quel tanto che basta a scorgere le tue labbra che sorridono. Quanto è bello il tuo sorriso, quanto è caldo. Sei di una bellezza che quasi mi fa male . "Ho attraversato le nebbie del tempo per ritrovarti" mi sussurri. La tua voce che si abbassa , le tue labbra vicinissime al mio orecchio, il tuo respiro sul collo. " Pensavo il reparto psichiatrico" ti dico per rompere l'imbarazzo della mia eccitazione. Sorridi ancora, paziente. Mi baci la fronte . Lo sento che vorresti parlare,ma io ho la sensazione che in questo momento mi basterebbe una sola parola a scoppiare.
Chiudo gli occhi, ancora. Mi stringi le mani ,aprendomi i pugni, serrati . Le massaggi piano. Mi prendi i polsi e li tieni tra le dita lunghissime, carezzandoli, fino a quando non respiro di nuovo lentamente. Cerco il tuo sguardo,finalmente. Mi prendo le sfumature del cielo e del mare in tempesta , il blu profondo degli oceani e delle galassie e le sfumature azzurre del cielo d' estate.
"male..". Quasi lo sussurro. Mi stringi, ancora più forte. Non sono ancora pronta, penso.
Ma fuori c'è la primavera ,il tuo sorriso ed i tuoi occhi, di cielo e mare. Mordicchio le tue labbra , il mento. Una mano si infila tra le mie cosce , come se fosse del tutto naturale . Ti fisso . Sei un po' più vicino al mio viso,i respiri si fondono,i nostri occhi sorridono e si sfidano in questo strano gioco di misure prese piano e cose che neanche anni di rapporto spiegherebbero. "La vogliamo mettere una gonna? " Mi chiedi con un sorriso che definire da stronzo patentato è poco. "La vogliamo prendere un po' di iniziativa?" Ti dico di tutto rimando prima di rendermene conto. Non so neanche bene perché, non direi mai una cosa del genere normalmente
So che due minuti dopo siamo più dentro nel bosco, dove però ancora chiunque potrebbe vederci e le tue mani sono sui miei seni, tesi da ancora prima del loro tocco. Li carezzano ,eppure è una sensazione quasi dolorosa. Credo che tu intuisca il mio dubbio perché abbassi un po' la testa, come ogni volta che mi spieghi qualcosa. "è il desiderio a farti male" Annuisco.
Perché allora non fai qualcosa? Perché non lo rompi questo dolore? Perché non mi fai male davvero? Perché non lo usi questo desiderio? Sta esplodendo il mio cervello mentre sto zitta, brucia il mio corpo mentre sono ferma.
Mi baci la fronte. Poi le labbra. Ora stringi un capezzolo tra le dita, in una pressione che diventa mano a mano più forte . Prendi dai miei capelli uno degli elastici e lo giri intorno. Ho un po' di male ma soprattutto la sensazione che non tenga. "Lo togli a casa. Non lo perdere ". Apro le labbra per protestare ma arriva un bacio.
"Le prime volte vorrei prendermi solo cura di te. Non iniziare subito a darmi motivo di punirti, non ti piacerà essere punita" Ma mentre lo stai dicendo la tua mano è finita sulle mie labbra ad intimare il silenzio , i tuoi occhi sembrano diventati di ghiaccio ed io ho le sensazione , anzi la sicurezza che invece mi piacerà proprio un sacco. Allungo un bacio appena impercettibile sulle tue dita e tu stai di nuovo sorridendo ,di un sorriso buono. Mi dai la mano e siamo tornati. Apri lo zaino. Un cestino,delle fragole, un biglietto. Mentre torno a casa mi specchio in una vetrina, scorgo un sorriso vero.
Il cielo fa il pari dei tuoi occhi stamattina. È proprio vero che il blu è un colore caldo. |
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