Spankee
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Premesso che fino ad ora non ho avuto il piacere di leggere il fantastico libro di Jean Pierre Einard "L'arte della sculacciata" ma, conoscendone a grandi linee la conclusione, ho immaginato con la fantasia un finale e una continuazione che ora vado a scrivere.
La fine del viaggio si stava avvicinando, per tutto il tempo trascorso insieme Donato Casanova con l'aiuto dell'amica Miranda aveva tessuto la subdola ragnatela in cui l'incauta Eva, trascinata in un turbinio di curiosità e di piacere dalle pagine e dalle illustrazioni del libretto, stava per cadere.
Ingenuamente la donna chiese a Donato se poteva esaudire la sua curiosità di trovarsi coricata sulle ginocchia dell'uomo per una sculacciata erotica, immaginava lei. L'uomo, scambiando uno sguardo d'intesa con l'amica Miranda disse ad Eva che ben volentieri si sarebbe prestato ad esaudire questo suo desiderio, a condizione però che prima di distendersi sulle sue ginocchia si togliesse le mutandine.
Eva in un primo momento non comprese il motivo di questa richiesta ma non fece obiezioni e di buon grado si sfilò le seducenti culotte di pizzo nero che poggiò sul sedile dopodiché, aiutata con garbo e gentilezza da Donato, si distese a pancia sotto sulle sue ginocchia.
Non appena Donato la ebbe sulle ginocchia cominciò ad accarezzare le morbide e sode natiche della donna coperte da una leggera gonna di chiffon, il suo tocco era delicato e sensuale, ed il corpo di Eva, sotto quella mano si inarcava di piacere, perdendosi in sensazioni fino ad allora a lei ignote; socchiuse gli occhi e si lasciò andare, senza rendersi conto che Donato, approfittando del suo abbandono, le aveva bloccato le braccia dietro la schiena ed aveva fatto in modo che il suo corpo poggiasse su una sola coscia per potere bloccare la gamba sinistra della ragazza con la sua destra, mentre a bloccare l’altra gamba di Eva ci aveva pensato Miranda.
Intanto, fuori dallo scompartimento, invitati in precedenza da Miranda ed allettati dalla promessa che sarebbero stati testimoni della più lunga, superba e cocente sculacciata che si fosse mai vista, si erano radunati tutti i viaggiatori del vagone, compresi due paparazzi, uno con la macchina fotografica e l'altro con la cinepresa.
Non appena Donato vide che tutto era pronto smise di accarezzare le sode natiche di Eva esclamando : <oh … abbiamo anche il pubblico!>
Nel sentirlo Eva trasalì, volse il capo e con suo sgomento vide la piccola folla, compresi i due paparazzi, fuori dallo scompartimento in febbricitante attesa della sculacciata promessa.
A questo punto Eva fu presa dal panico, lei, che non era mai stata sculacciata in vita sua, ora stava per subire l'affronto di ricevere la dura punizione pubblicamente.
Cercò strenuamente di liberarsi dalla trappola in cui incautamente era caduta, ma avendo le braccia tenute ferme dalla mano di Donato ed entrambe le gambe bloccate sia dall'uomo che dalla sua amica, nonostante i suoi sforzi non ci riuscì.
Senza indugio Donato afferrò l'orlo della gonna e molto lentamente la tirò su, come fosse un sipario, presentando alla vista dei presenti lo spettacolo più seducente ed eccitante che avessero mai visto.
Le prosperose, sode e candide natiche di Eva, che poggiava solo su una delle cosce di Donato erano più in alto rispetto al resto del corpo e dunque apparivano in tutta la loro opulenza, mentre le gambe, essendo divaricate oltre che bloccate, mettevano in bella mostra anche il più recondito angolo della sua intimità, coperto solo da una folta peluria bionda.
Piena di vergona Eva avvertì un violento rossore imporporare le sue guance, mentre cercava di impietosirlo: <oh ... noooo, questo no, non davanti a tutte queste persone, non voglio …!>
Disse con tono supplichevole dato che di certo non si aspettava di essere sculacciata pubblicamente.
Donato ignorando le sue suppliche esclamò: <ora che tutto è pronto possiamo incominciare lo spettacolo>, poi, riprendendo ad accarezzare le giunoniche natiche di Eva, continuò: <avete un fondoschiena impertinente quanto meraviglioso, fatto apposta per essere sculacciato, ed è giusto che adesso i presenti possano assistere al suo progressivo arrossamento e riscaldamento, subendo l'onta di una vera e severa sculacciata pubblica !>
Donato alzò la mano ed il primo schioccante sculaccione cadde sulla natica destra di Eva, la donna emise un gemito e cominciarono così a risuonare nello scompartimento i severi sculaccioni di Donato ai quali facevano da controcanto i gemiti della donna, gemiti che, col proseguire della sculacciata, divennero ben presto lamenti; insomma non ci volle molto perché in tutto il vagone si udissero le sue grida e le sue suppliche, che però non mossero minimamente a pietà l'uomo che continuava con vigore e maestria a sculacciare gli ormai roventi, dopo una mezzora di fuoco, globi della donna.
L'uomo si fermò soltanto quando intravide un certo luccichio tra la bionda peluria ed intuendone il motivo, con il dito medio, andò ad esplorare le segreta fessura.
Non fu sorpreso di scoprire che questa era completamente bagnata, per questo con tono ironico esclamò: <a quanto pare madame, vi piace stare con le chiappe all'aria, vi piace essere sculacciata ed anche che le vostre stupende natiche vengano arrossate e riscaldate a dovere>.
Queste parole suscitarono l'ilarità del pubblico presente e fecero sprofondare ulteriormente in un baratro di vergogna la povera Eva.
Poi l'uomo si rivolse all'amica dicendole: <miranda continua tu, io intanto do a madame un'ulteriore motivo per vergognarsi>, così, mentre l'amica estraeva dalla borsa una spazzola, Donato portò il suo dito medio, che aveva abbondantemente lubrificato con gli umori di Eva, sul suo sensibilissimo bocciolo, stuzzicandolo a dovere.
Intanto Miranda cominciò a somministrare con vigore e severità, sulle natiche infuocate della povera Eva, la più cocente delle spazzolature.
In breve tempo, sia per l'eccitante e magistrale tocco sul suo fiore più segreto e sia per il bruciore insopportabile delle natiche, Eva perse completamente ogni pudore e quasi urlando di piacere raggiunse un orgasmo così potente che neppure il migliore dei suoi amanti era stato capace di darle.
Fu a quel punto che Donato fece segno a Miranda di smettere e lasciò che Eva, ancora in singhiozzi, godesse a pieno di quell'estasi, solo dopo l’aiutò ad alzarsi ed a ricomporsi fra gli applausi del pubblico presente.
Mentre la sosteneva Donato commentò: <spero che madame sia rimasta soddisfatta di quest'esperienza>, e poi annunciò con un filo di cattiveria, <il filmato appena girato verrà spedito a tutti i suoi colleghi e conoscenti insieme ad una lettera con la quale li inviterò a coricarla sulle loro ginocchia ed a sculacciarla severamente sul sedere nudo ogni qual volta lo riterranno necessario. Queste invece le terrò io per ricordo>, aggiunse l'uomo mettendo in tasca le culotte di pizzo: <buon ritorno a casa madame!>
Detto ciò Donato e Miranda uscirono dallo scompartimento lasciando sola la donna ancora frastornata ed in lacrime.
L'uomo mantenne la promessa ed a tutti, conoscenti e colleghi di Eva, fu recapitato il filmato della severa sculacciata ed anche la lettera, e per la donna, una volta tornata a casa, alla sua vita quotidiana, cominciarono da subito giorni di lunghe e cocenti sculacciate.
Edited by Dolly c.r. - 5/3/2021, 18:56
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