Le (dis)avventure di Eva (3* parte)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   Like  
     
    .
    Avatar

    Spankee

    Group
    Member
    Posts
    8,550
    Reputation
    +7,078
    Location
    Roma

    Status
    Offline
    Tutto si sarebbe aspettato Eva, in quei giorni a Roma per lavoro, tranne che di ricevere l'invito per l'esclusiva ed annuale festa di beneficenza dei Corsini, famiglia di altissimo lignaggio e principi della Chiesa che vantava un passato che si perdeva quasi nella notte dei tempi.
    Per questo motivo era a dir poco eccitata all'idea di partecipare ad un simile evento che, per l'esclusività dei suoi invitati, era certamente tra quelli più in vista della capitale.
    Eppure l'ingenua Eva, forse, avrebbe potuto intuire che la serata non si sarebbe svolta come pensava lei facendo caso a ciò che era scritto sul biglietto d'invito; infatti sul retro del biglietto vi era scritto, in bella calligrafia : "La Signoria Vostra è pregata di venire in abito lungo e rosso”, ma Eva non stava in sé dalla gioia di partecipare a questa serata di gala e non fece caso a quella strana annotazione.
    Ragion per cui passò la maggior parte della giornata a prepararsi, parrucchiere, manicure e tutto quello di cui sentiva aver bisogno perché quella sera voleva a tutti i costi essere bellissima, quindi non appena tornata a casa aprì subito la grande scatola che conteneva il vestito comprato poco prima in una boutique di Valentino.
    Lo indossò e guardando allo specchio la sua immagine riflessa, si vide per quello che era, una donna veramente bella. L'abito lungo molto elegante di color “Rosso Valentino” che s'intonava alla perfezione con i suoi splendidi e lunghi capelli biondi le fasciava morbidamente la figura con una generosa scollatura che esaltava il magnifico decolté.
    Ritenendosi più che soddisfatta del risultato, chiamò un taxi perché la accompagnasse alla lussuosa villa dei principi Corsini.
    Era una splendida sera estiva e nell'aria si sentiva il fragrante profumo provenire dalla vasta tenuta che circondava la villa, mentre il canto dei grilli rompeva il silenzio di quella magica notte illuminata da una gigantesca luna piena che si stagliava nel cielo.
    Il taxi percorse tutto il lungo viale alberato contornato ai lati da luccicanti fiaccole accese e si fermò davanti ad una scalinata dove un valletto in livrea settecentesca con tanto di parrucca riceveva, via via che arrivavano, gli illustri invitati.
    Quando Eva, preceduta da un altro valletto, fece il suo ingresso nel grande salone delle feste un sommesso brusio si levò fra i presenti; la donna attribuì codesto brusio come un segno di ammirazione verso la sua bellezza che ancora più esaltata dal vestito che indossava lasciava senza parole chi la vedeva; di questo ebbe conferma quando vide venirle incontro con un caldo sorriso la padrona di casa in persona, la principessa Corsini, una piacente donna sulla cinquantina con i capelli e gli occhi scuri, non molto alta ed abbastanza in carne da farla sembrare una splendida matrona romana con un sorriso l’accolse con un:
    <signorina Lindt, è un vero piacere averla con noi questa sera>.
    Dal canto suo Eva, nonostante fosse emozionata di trovarsi lì in quel momento, in una cornice che aveva il fascino delle splendide feste narrate nei libri di favole ricambiò il sorriso e rispose compitamente :
    <grazie principessa, è per me un onore ed un piacere essere partecipe di una così bella serata>.
    La principessa, socchiudendo un poco gli occhi e sorridendo maliziosamente, mise il suo braccio intorno alla vita di Eva e mentre si avviavano verso gli altri invitati le sussurrò in un orecchio:
    <oh sì signorina Lindt sarà molto partecipe, ne sono più che sicura ...>.
    Dal canto suo Eva non immaginando a cosa si riferisse la principessa arrossì ancor di più per l'emozione quasi sussurrò :
    < La prego principessa mi chiami Eva>.
    La principessa Corsini sorrise ancora:
    <come desidera Eva, venga, mi permetta di presentarle alcuni degli ospiti, tutte persone di alto rango mi creda, il fior fiore della nobiltà romana>.
    Man mano che la principessa la presentava agli altri invitati, ad Eva parve che la loro espressione cambiasse, venendo a sapere chi era, e anzi che un sorrisetto alquanto curioso affiorasse sulle loro labbra.
    La serata si svolse come da programma, gli invitati godettero del sontuoso buffet che faceva bella mostra di sé nel parco della villa addobbato di tante lanterne colorate, accompagnati dalla musica di dodici orchestrali in livrea settecentesca avvolti in una fantastica atmosfera da favola.
    Finché il principe Corsini in persona fece segno agli orchestrali di interrompere la musica e salendo sul palco prese la parola:
    <signore, signori, amici desidero esprimere il mio più sentito ringraziamento per essere presenti qui oggi, a questa annuale festa di beneficenza che organizziamo mia moglie ed io col fine di raccogliere fondi per le opere benefiche che ben conoscete. È mia speranza che come negli anni passati tutto sia di vostro gradimento, dal buffet alla musica, ma quest’anno abbiamo pensato, a differenza rispetto agli anni passati, di incentivare la vostra generosità nelle offerte con una iniziativa particolare, e per questo abbiamo invitato un'ospite che sicuramente conoscerete ...!>
    Il principe s'interruppe un attimo, ed indicò Eva:
    <la signorina Eva Lindt, che è una famosa giornalista brava e professionale ma che divenuta ancor più famosa per il suo splendido fondoschiena, ormai da molto tempo oggetto di cocenti attenzioni che ne fanno sicuramente il più arrossato e bollente sedere del mondo, su cui, ognuno di noi, questa sera avrà l’opportunità di riservare tutte le cure che vorrà, senza dimenticare però di fare una congrua offerta ovviamente>
    A quelle parole la povera Eva trasalì, ora le era fin troppo chiaro il motivo di quell'invito e la raccomandazione che per l'occasione indossasse un vestito rosso.
    Il principe continuò:
    < Siccome ormai la signorina Lindt è più che abituata ad avere il fondoschiena rosso e bollente sono sicuro che non avrà nulla da ridire perché il suo sedere venga messo a nudo per la nobile causa della beneficenza, e riceva quella che definirei una benefica sculacciata>.
    A questo punto il principe fu interrotto dalla risata generale dei presenti e quindi continuò:<conto su tutti voi affinché siate generosi nell'aprire i vostri portafogli e ancor più generosi nel riscaldare le superbe natiche della bella signorina Lindt>.
    Alla conclusione del discorso un applauso generale accompagnò il principe mentre scendeva dal palco e che fece segno a due valletti, che, arrivando subito portarono un cavalletto imbottito al quale erano fissate alla base delle quattro zampe delle cinghie.
    Nel vedere quel temibile attrezzo, Eva, esterrefatta per quanto stava avvenendo venne colta dal panico, le sembrava di vivere un incubo, non riusciva a credere che persino lì, durante una lussuosa festa di beneficenza si sarebbe ritrovata col sedere nudo e pronto ad essere sculacciato da tutti i presenti. Quando altri due valletti vennero verso di lei e la afferrarono per le braccia per condurla al cavalletto cercò inutilmente di sottrarsi alla ferrea stretta dei due uomini gridando :
    <nooo ...VI PREGO...NON LO FATE....VI PREGOOO....NON VOGLIO!>
    Intanto mentre le forti mani dei due valletti la costringevano a piegarsi sul cavalletto, gli altri due che l'avevano portato, provvedevano a legare i suoi polsi alle zampe davanti; mentre uno dei valletti dietro di lei, dopo averle delicatamente alzato il vestito fino ai fianchi ed averle abbassato fino ai piedi le sensuali mutandine rosse come il vestito , concluse l’opera sfilandole completamente un piede per volta, a questo punto legò le caviglie alle zampe dietro del cavalletto costringendo così Eva ad allargare molto le gambe e facendo sì che, data la posizione, mostrasse ai presenti, bene in vista, non solo il suo sodo ed invitante fondoschiena ma anche la più segreta intimità.
    Nel vedersi così vulnerabile ed esposta ed al pensiero che ancora una volta sarebbe stata sculacciata, e che per l'ennesima volta avrebbe sentito le sue povere natiche bruciare Eva si sciolse in un pianto sommesso che però rimase sommesso per poco tempo, ben presto infatti, non appena i padroni di casa iniziarono a sculacciarla il suo pianto divenne sempre meno sommesso, infatti sculacciate severe cominciarono ad arrivare sul sedere così ben esposto.
    Molte mani maschili e femminili parteciparono alla sculacciata che divenne una gara di beneficienza, infatti più generosa era l’offerta, con più vigore erano somministrate le sculacciate, alle quali ben presto fecero da controcanto i lamenti della povera Eva.
    Man mano che il tempo passava i teneri globi carnosi si infiammavano divenendo purpurei, ed in breve il pianto sommesso si trasformò in singhiozzi, suppliche ed infine in grida che risuonarono per tutto il parco.
    Ogni ospite fece del suo meglio provvedendo ad arrossare e riscaldare le giunoniche natiche di Eva nel modo e con l’intensità desiderata; quando finalmente ogni ospite si ritenne soddisfatto, il sedere della poveretta era dello stesso colore del vestito e ardente come le fiamme dell'inferno, solo a questo punto la lunghissima sculacciata terminò.
    Due valletti sciolsero la donna dalle stringhe che la legavano e l'aiutarono ad alzarsi; con il corpo ancora scosso dai singhiozzi e le natiche in fiamme Eva, sorretta dai due valletti, fu accompagnata in una saletta riservata della villa dove l’attendevano i padroni di casa, i quali, vedendo Eva così affranta l’abbracciarono con trasporto e le rivolsero qualche parola di conforto:
    <su ... su cara, oramai si sarà abituata ad essere sculacciata ed anche ad avere le natiche bollenti!>
    Dopo che Eva, ancora in lacrime, ebbe annuito con la testa, la Corsini continuò con un sorrisetto: <e allora? passerà presto cara, magari non potrà sedersi per un po', ma d’altronde lei sarà abituata anche a questo immagino, ma deve consolarla sapere che questa è stata una sculacciata a scopo benefico, e le dico anche che è stata la prima di molte che verranno, perché, visto il successo della serata, desidero che lei, o meglio il suo stupendo fondoschiena, sia l'ospite principale di tutte le prossime feste di beneficenza che daremo>.
    Solo in quel momento ad Eva vennero riconsegnate le mutandine che con molta circospezione riuscì ad indossare; dopo averla salutata con un ulteriore caldo abbraccio i due principi ordinarono al loro autista di riaccompagnare la donna a casa.
    E' sottinteso che l'ammontare dei soldi raccolti alla festa fu di gran lunga il più generoso e cospicuo che si fosse visto fino ad allora.
     
    .
  2.     Like  
     
    .
    Avatar

    Famoso
    Amministratori

    Group
    Administrator
    Posts
    2,614
    Reputation
    +1,713

    Status
    Anonymous
    Dolly su facciamo anche noi questa festa con raccolta fondi per i nostri conti correnti, il culo questa volta lo mettiamo maschile. Che dici?
     
    .
1 replies since 3/11/2020, 19:06   380 views
  Share  
.