Perché non esiste la “sessione” nel DDlg

Una "botta" e via? Scordatevelo...

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    Daddy Dom

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    Nel Bdsm si usa il termine sessione per definire l’unità di tempo in cui si esprime sessualmente il rapporto di dominazione/sottomissione tra Dom e Sub. Le sessioni si possono svolgere tra persone che hanno un rapporto D/s in essere e continuativo, ma spesso avvengono anche tra persone che si incontrano con lo specifico intento di consumare quel momento, senza una vera e approfondita conoscenza precedente. Sono assimilabili a sessioni, ad esempio, anche le esibizioni o gli incontri casuali ai Play Party, in cui semplici conoscenti o perfetti sconosciuti giocano insieme in base al proprio ruolo naturale. Pertanto la/il Sadico userà la frusta sul/sulla Masochista di turno che avrà voglia di farsi legare alla croce, ed entrambi non si faranno troppe domande su chi sta colpendo o chi sta subendo.
    Nel DDlg queste situazioni sono improponibili, perché le persone che lo vivono, per sperimentare una reale apertura nel proprio ruolo hanno bisogno di condizioni necessarie e sufficienti, quali innanzitutto l’estrema fiducia, il senso di affettività per l’altro, il senso di complicità reciproca. Naturalmente queste cose a grandi linee dovrebbero esistere in tutti i rapporti D/s, ma nel DDlg ci deve essere un tipo di complicità speciale, quello in cui la fragilità e il proprio lato “piccolo” viene completamente esposto senza paura di giudizio e abuso, ma anzi nella sicurezza di essere valorizzato e coltivato. E queste sono tutte cose che si acquisiscono con una conoscenza sviluppata nel tempo.
    Essere Daddy o Little infatti non è una manifestazione di personalità fine a sé stessa, è invece soprattutto un modo di vivere una parte profondamente intima di sé stessi che fiorisce davvero solo in presenza della sua controparte, in un’atmosfera di condivisione, complicità, assenza di giudizio, autentica affettività e, quindi, di forte fiducia reciproca. Ecco quindi perché è improponibile parlare di sessione per il DDlg, perché quello DDlg è un rapporto non segmentato, ma continuo. Giungere ad una fase sessuale del rapporto è una conseguenza naturale del rapporto, che tale non potrebbe essere nel caso di rapporto occasionale o superficiale. Il DDlg scivola nella sessualità in modo naturale e continuo, per questo necessità di un rapporto continuativo che viva di naturalezza.
    E’ anche vero che nell’orbita del DDlg vivono alcune iniziative che possono apparire come dei Play Party a misura di Daddy e Little. Sto parlando di eventi come le “coccolerie” o le “nursery”. Ma in realtà questi sono solo eventi in cui le persone che intervengono cercano conferme alla propria natura, situazioni in cui si cerca di far emergere la propria parte infantile o accudente per consapevolizzarla, in cui gli scambi tra i ruoli sono limitati e funzionali al “dialogo” delle persone con sé stesse, per capirsi, per trovare conferme, o anche solo per poter vivere per qualche ora il ruolo che si desidera pur non avendo un partner. Si tratta quindi di situazioni di “prova”, non di vera esperienza del DDlg. Per quella serve molto di più, perché è qualcosa di molto più impegnativo, totalizzante e, naturalmente, soddisfacente.
     
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