Si fa presto a dire corde

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    Durante una sessione può capitare di dover, o voler, immobilizzare il/la sub. I modi per farlo sono tantissimi, dal tenere fisicamente il corpo all'uso di accessori come polsiere o manette. Tutte opportunità che uniscono pratica e velocità, sia di applicazione che di liberazione in caso di necessità rapida (purché non perdiate le chiavi delle manette :) ). Le corde sono viste spesso come scomode, una pratica lunga da mettere in atto, e quando le si usano si tende ad essere sbrigativi: due giri, un nodo, e a posto così.
    Invece c'è una antica e importante arte dell'uso delle corde, che non serve solo a contenere o impedire i movimenti, ma è una pratica anche fine a sé stessa.
    Se restare fermi e lasciare il vostro Master (o Mistress, uso il maschile da ora per comodità ma non sentiatevi escluse, signore) usi il vostro corpo vi da fastidio o vi annoia meritate una punizione, ma ovviamente può succedere, quindi potete smettere di leggermi anche ora :)
    Se invece la cosa vi intriga o vi piace, benvenute nel favoloso mondo dello Shibari.
    Premetto subito che questo non vuole né può essere uno scritto esaustivo sull'argomento, quindi mi limiterò a fornire le informazioni di base, e magari approfondiremo insieme per quanto sia nelle mie possibilità.
    Lo Shibari (o Kinbaku), è una pratica nata in Giappone, che consiste nel costringere il corpo di una persona utilizzando corde di canapa, iuta o lino. L'utilizzo delle corde, la loro preparazione, dimensioni e così via, sono tutti aspetti importanti nella messa in pratica della disciplina, e tutto segue dei passaggi quasi rituali, mentre il rigger disegna con le corde sul corpo della sua bunny. Infatti la forma estetica è importante, e si utilizzano dei kata (forme), che possono essere semplici o decisamente complesse. Il famoso karada, visto spesso nelle immagini di bondage, è uno dei kata più utilizzati perché è una ottima base per legami complessi, o semplicemente da far indossare alla slave.
    Le zone da usare (o non usare) del corpo legato, i nodi e le torsioni servono tanto al rigger per operare quanto alla persona legata per essere stimolata, sia nei momenti statici che in quelli dinamici. Nodi che tendano a stringere parti erogene, o a sollecitarle durante una passeggiata, ad esempio. O posizioni che tendano a esporre e stancare, o semplicemente a lasciare in tensione, come in alcuni casi di yoga.

    Come ogni pratica legata al mondo BDSM, anche lo Shibari (come qualsiasi forma di bondage) può essere pericolosa, e vanno tenuti in considerazione molteplici aspetti per evitare di creare danni, potenzialmente anche pesanti. La cosa più semplice da fare, per avvicinarsi a questo mondo, è seguire un corso di base che insegni i fondamentali: quanto stringere le corde, dove farle, ma soprattutto dove NON farle passare, quali punti non sollecitare, quanto la persona legata può reggere o riuscire a tenere una posizione, e così via.
    Anche la scelta del materiale delle corde è importante, così come prepararle e rifinirle, e non solo per un aspetto estetico ma anche (forse soprattutto) per non ferire o segnare (eccessivamente...) la pelle della persona legata.

    Per il momento mi fermo qui, se poi la cosa interessa parliamone insieme!
     
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    Cit.: Black l'unico caso di spankee della storia in cui a piangere sono gli Spanker!!!

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    Molto molto molto, interessante!

    Edited by BlackHumor - 14/4/2024, 08:48
     
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    Mi piace un sacco questo argomento .
    Non l’ho mai provato ma visto fare ed è intrigante .

    Io in questa pratica non ci vedo una sessione punitiva, vedo una sessione di condivisione di qualcosa di particolare. Chi lega ci mette la sua arte, la sua pazienza nel fare i nodi più giusti e far star bene la sua controparte. Chi viene legato invece si lascia nelle mani di chi lega, si affida e lascia coccolare dalle corde che stringono il suo corpo.
     
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    Mi sono fermato dove hai detto
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    Io ho un rapporto molto ambivalente. Da un lato mi viene il mal di vivere per la mancanza di controllo e l' immobilità (sono neurodivergente, l' immobilità non è contemplata) , dall' altro lo trovo bellissimo esteticamente e le sospensioni mi hanno sempre dato quell' idea di essere Senza peso, completamente sollevati dal mondo e da se che mi incanta, ma essendo io ahimè molto pesante ho sempre ritenuto di essere completamente impossibilitata.
    Qualche mese fa invece sono stata legata per la prima volta in una posizione molto safe e senza le gambe, è stato bello ma se dovessi dire che mi sono particolarmente emozionata ,no.

    Però trovo molto piacere nell' essere bloccata in qualche modo soprattutto alle mani, perché sono una persona molto rigida per certi versi e questo aumenta la sensazione di cessione del controllo
     
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    il bello delle corde è proprio il fatto che non necessariamente servono per bloccare, ma possono essere usate anche semplicemente in modo estetico, o stuzzicante. Si può approcciare un percorso lento e graduale, ponendosi dei limiti man mano più "estremi".
     
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    Mi piace elargire un po' di disciplina dopo aver legato la bunny,ma sono d'accordo nel dire che le legature non vanno mai improvvisate...ci sono dei punti che non andrebbero mai neanche sfiorati dalle corde.
     
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    Mi raccontate che si prova mentre si lega? Essendo una cosa piuttosto lunga e impegnativa.
    Come vi muovete nella legatura? Nel senso parlate molto con la controparte, la toccate durante la legatura per rilassarla …..
     
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    CITAZIONE (Nena- @ 17/4/2024, 08:28) 
    Mi raccontate che si prova mentre si lega? Essendo una cosa piuttosto lunga e impegnativa.
    Come vi muovete nella legatura? Nel senso parlate molto con la controparte, la toccate durante la legatura per rilassarla …..

    Parlare inteso come comunicazione per controllo, ci sta sempre. Mi informo su tensioni della posizione assunta, sulla sensibilità degli arti, su fastidi o cose simili, e pretendo che sia lei stessa a comunicarmi qualsiasi cosa sia utile alla sicurezza.
    Poi dipende dal contesto. Se parliamo di bondage all'interno di una sessione punitiva le cose sono più rapide, più essenziali, ed anche la comunicazione è legata alla cosa. Così come anche il tocco, che può essere rude o proprio volto a "fare male", o a posare un nodo in un punto specifico. Anche il modo di legare è più indirizzato all'esposizione di alcuni parti del corpo in modo da essere colpite più agevolmente, o semplicemente a far assumere una posizione umiliante alla slave.
    Se invece la seduta è principalmente legata allo shibari, parlo molto meno. Provo a rendere l'ambiente più rilassante, uso incensi e cerco di restare in penombra. Voglio il silenzio, devo sentire il suo respiro, perché mi da un ritmo e mi fa capire le sue sensazioni. Questa è una situazione molto intima, mi fa concentrare molto. Tocco il suo corpo per sentire la tensione della muscolatura, per farmi rendere conto di dove passare le corde, e come e quanto stringere o lasciare morbido il contatto. Si stabilisce un legame mentale, non so come spiegartelo ma è come se sento le sue sensazioni e possa agire di conseguenza. Anche le posizioni sono diverse, non necessariamente il sesso è esposto, e nemmeno lei è posizionata in modo da "essere usata".
    La fase che va dalla fine delle legature allo scioglimento varia, così come varia quello che accade, anche a seconda degli accordi e dei desideri.
    Quasi sempre finisce con massaggi con olio, e tante chiacchiere, quasi un debriefing :)
     
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