Il regalo

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    Il regalo
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    di Lord Estilger


    Carte, fax, telefono e la tastiera del tuo pc ingombrano la scrivania, nel caos quotidiano che regna da sempre nel tuo piccolo mondo, rinchiuso tra il ficus, la vetrata con la tenda una volta bianca e la porta di legno scuro, dietro la quale il principale passa le sue giornate lavorative quando non è li a romperti con i suoi lavori assurdi da finire "entro ieri".
    Il suono del citofono per un attimo ti distrae dal solito tran tran. Il piccolo video restituisce con i toni del blu e del grigio il viso di un giovane con una barba appena accennata.
    "Carino..." pensi mentre automaticamente apri il portone.
    Dopo pochi secondi entra, con l'aria annoiata di chi ripete per l'ennesima volta la stessa scena.
    "Un pacco da consegnare... mi firma qui, per favore?"
    Ti chini, mostrando con malizia i seni nudi sotto la sottile maglia che ti copre leggera la pelle nella giornata calda di fine primavera.
    Il giovane mostra di aver gradito la mancia con la lentezza con la quale riprende indietro i moduli firmati, e di malavoglia ritorna nel suo limbo.
    Curiosa, prendi in mano il plico sigillato con il logo del corriere stampato su, lo apri e ne trai una scatola, ne grande ne piccola, avvolta in una carta opaca, di un intenso blu scuro. Un sottile cordoncino argentato tiene ferma la confezione, e nel cordoncino è inserito un piccolo biglietto di pergamena avorio.
    Un tuffo al cuore, conosci quella carta.
    L'hai comprata con lui, in un vecchio negozio polveroso, una legatoria perduta in una calle di Venezia, durante una vacanza indimenticabile.
    Ti tremano le mani mentre srotoli la pergamena, e come ti aspettavi c'è su solo una "esse" vergata con inchiostro blu.

    Il cordoncino si apre al semplice tocco delle tue dita sul fiocco, il fruscio della carta sembra una carezza con le unghie sulla tua schiena mentre la scatola rigida di cartoncino duro dello stesso colore della confezione compare tra le tue mani.
    Sollevi il coperchio, e poggiata su un fondo di velluto spicca il brillare di una piccolo, grazioso gioiello.
    E' una riproduzione in miniatura di un fermaglio per capelli, o almeno sembra. Due semilune d'oro con delle aguzze punte all'interno, come i denti di uno storto pettine, incernierate ad una delle due estremità.
    Una sottile lamina di metallo le tiene strette tra loro, evitando che possano aprirsi, un po' come se fosse un orecchino.
    All'altra estremità un piccolo brillante fa da perno ad un fermo, che blocca in differenti posizioni l'oggetto.
    Solo dopo un po' noti il biglietto, piegato con cura e poggiato quasi casualmente su un lato della scatola.
    C'è scritta una sola parola, con una grafia familiare: "chiamami".

    con uno sforzo ti accorgi di essere seduta al tuo posto, tutto il pacco è scomparso all'interno del cassetto, il piccolo gioiello ti sta stringendo come una chela di granchio la punta dell'indice, mentre quasi automaticamente componi il suo numero.
    "Ciao."
    La sua voce ti scorre dentro il corpo come una colata di piacere bollente, rendendo sensibile ogni punto della tua pelle al suo passaggio.
    "Ciao..." rispondi, incollando gli occhi alla porta come se con lo sguardo potessi bloccarla, evitare che qualcuno possa entrare per infrangere questo momento perfetto e delicato come una scultura di cristallo.
    "Ti piace?"
    "E'... bellissimo."
    "Solo?"
    "No, lo sai... è inquietante."
    "E' fatto sulla tua misura"
    Hai un tuffo al cuore al ricordo.
    Aveva preso un blocco di cera, e te lo aveva fatto colare su un capezzolo solo, mentre tu eri legata al letto ed un grosso vibratore ti apriva tra le gambe, funzionando indisturbato e incurante di quello che accadeva, dei tuoi mugolii al contatto con la cera calda, tutta su un solo seno, su un solo capezzolo...
    Quando aveva rimosso il blocco di cera ti aveva baciata a lungo, e senza smettere di farlo aveva sfilato la gomma tremolante e si era sostituito a lei dentro di te.
    Aveva preso un calco, ti aveva detto alla fine, mentre eri appoggiata al suo petto e contavi i battiti del cuore.
    Per una cosa che desiderava darti.
    Quella cosa ora stringe il tuo indice senza accennare a voler allentare la presa.
    Sai già cosa ti chiederà, lo sai e lo temi.
    E lo vuoi.
    "Non vuoi provarlo, amore mio?"
    La sensazione di gelo bollente che ti attanaglia è fortissima, hai un sussulto sulla poltroncina.
    "Non posso allontanarmi ora, non c'è nessuno qui..."
    "Non devi allontanarti, mettilo li"
    "Ma sei impazzito? Il capo è dentro, solo, può uscire da un momento all'altro..."
    "Mettilo..."
    "Tu sei matto, non lo posso fare..."
    La voce continua, calda e tranquilla, come se stesse parlando del tempo o di una sciocchezza qualsiasi.
    "So che sei eccitata, se fossi li potrei sentire il tuo odore solo standoti vicino..."
    "Per favore, smettila, non posso proprio..."
    "Hai i capezzoli duri, vero? certo che è vero, e stamattina non hai neanche messo il reggiseno... "
    "Piantala..."
    "Li stai toccando ora, vero?"
    E' come uno schiaffo, ti accorgi che lo stai facendo, ti sorprendi con le dita che stringono un capezzolo attraverso la stoffa leggera.
    "Ti prego..."
    La tua voce è incrinata, non respiri quasi.
    Hai paura e voglia, il terrore di essere scoperta e la voglia di essere sbattuta li, su quella scrivania ingombra di carte.
    Il gioiello stringe il polpastrello, ricordandoti della sua presenza ad ogni movimento della mano.
    "Ora prendi l'orlo della maglia e tiralo su, scopri il seno..."
    "Tu sei pazzo..." la tua voce è quasi un sussurro, si incrina.
    "Hai già la mano sotto la maglia, vero?"
    Sembra che ti osservi attraverso una telecamera, ma in realtà ti conosce forse meglio di te.
    "Rispondi, amore..."
    "Si... si, ho la mano sotto la maglia, che tocca un capezzolo..."
    "Alza la maglia, e indossa il tuo gioiello, amore."
    "Ti prego, smettila, sto morendo..."
    "Indossalo. Ora"
    Alzi la maglia, la carne si svela scoprendo il capezzolo svettante, turgido, impertinente, che attende come un re la sua corona.
    Ti senti parlare al telefono, come se fosse un'altra a farlo.
    "Lo sto aprendo, non è facile... ecco, ce l'ho fatta... "
    Avvicini il metallo prezioso alla tua carne, poi chiudi gli occhi e premi le parti.
    Si chiude come una tagliola, la fitta è leggera ma il colpo ti fa quasi urlare. Ti trattieni a stento, ti obblighi a rilassarti.
    La pressione non è dolorosa ma le punte tormentano la carne. Il peso del gioiello tira in basso il capezzolo, ti affretti a coprirti per la paura, ma ora la voglia e l'eccitazione ti hanno acceso le gote, tra le gambe il fuoco impazza.
    Hai l'assurda sensazione che i tuoi umori attraversino la gonna per mostrarsi come una macchia di vernice fluorescente.
    Di nuovo la sua voce. Forse era rimasto in silenzo, o forse ora che torni dal tuo viaggio riesci di nuovo a sentirlo.
    "Per favore, non toccarti fino alla pausa del pranzo... penserò io a toglierlo, vuoi?"
    Annuisci, come se lui potesse vederti. Non riesci a parlare, stai sudando.
    Lui ti ha visto, o più probabilmente ti conosce.
    "Bene, amore mio, passeò a prenderti alla solita ora. Ti amo, lo sai?"
    "Ti amo anch'io..." riesci a sussurrare, piano, poi senti il click della fine conversazione.
    Un lungo respiro ti riporta alla realtà, alla scrivania colma di carte, al ficus ed alla porta di legno scuro.
    Solo il morso sul capezzolo testimonia che non hai sognato.
    La voce dall'interfono interrompe i tuoi sogni ad occhi aperti.
    "Signorina, per favore, la pratica di cui parlavamo ieri..."
    "Vengo subito, è qui..."
    Un ultimo respiro, una ravvivata ai capelli, poi prendi la cartellina gialla e ti avvii verso la porta scura, col solito sorriso sul volto, il petto in fuori ed uno strano rigonfiamento sotto la maglia, a ricordarti che la pausa pranzo arriverà.

    Lord Estilger, 2002
     
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    emozionante, eccitante, fa venir voglia di scrivere diverse variazioni sul tema
     
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    CITAZIONE (Artaserse @ 2/5/2024, 17:00) 
    emozionante, eccitante, fa venir voglia di scrivere diverse variazioni sul tema

    grazie Artaserse :)
     
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    Grazie DueAnime e Nena :)
     
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